IL CONSIGLIO 2023
Come annunciato nello “sguardo al mercato - 2023”, la mia visione del panorama commerciale non mi appare catastrofica e neppure tale da indurre a pessimismo in quanto al futuro. Ovviamente le mie deduzioni sono relative, né potrebbe essere diversamente, al mio status attuale priva del “retaggio” di un passato che mai ritornerà e con lo sguardo proteso al futuro. Futuro di cui rilevo positivi inequivocabili segni.
Evidente l’evoluzione del collezionismo che imbocca strade reputate dai “classici” come eretiche, abbandonando antichi parametri non più rispondenti al giorno d’oggi, per una serie di motivazioni, al presente e ancor meno al futuro prossimo.
Operando a livello dell’antiquariato, la visione del mercato attuale non potrà che essere negativa e pessimistica in quanto al futuro. La stabilità della quotazione è indicazione non negativa per il collezionista mentre, non altrettanto, per chi detiene uno stock consistente del settore perché la stasi equivale a perdita.
Il lettore ricorderà che avevo sollecitato a tenere d’occhio il “tempo dell’euro”, soprattutto allo stato di usato per oggettive motivazioni ed esperienza nel comparto in quanto ad impossibilità reale, non per artificio di mercato, a reperire materiale per soddisfare una richiesta pressante e continua. Evidentemente il catalogo Sassone ha preso atto del nuovo mercato e, in tal senso, anche l’aggiunta delle quotazioni su busta fino al 1975, che probabilmente avanzerà nelle future edizioni verso tempi a noi più vicini. Immaginiamo (un buon commerciante deve prevedere il futuro) la quotazione su busta viaggiata in tariffa dei valori in euro.
Agli inizi, circa cinque anni addietro, della mia avventura commerciale un corrispondente mi disse essere interessato ad acquistare in quantità esemplari di Paesi zona Euro emessi dal 2010. Non ho mai potuto accontentarlo e credo che neppure commercianti di ben altro livello ci sarebbero riusciti mentre certamente avrebbero potuto offrire quantità consistenti di francobolli degli Antichi Stati Italiani.
Si dirà che le nuove emissioni non hanno la necessità dell’uso postale per cui di nessun valore collezionistico ma, se accettassimo tale assunto, allora occorrerebbe sfoltire il catalogo di tante altri esemplari (alti valori commemorativi di regno, etc…). Occorre prendere atto di un nuovo collezionismo non migliore e non peggiore ma diverso.
Ne parleremo in altro momento.