Collezionare oggi
Il collezionismo, come tutti gli aspetti del mondo reale, evolve inesorabilmente e non vi è possibilità di fermare i mutamenti.
Nuove forme, certamente non apprezzate né apprezzabili dai cultori dell’antiquariato altolocato e dai commercianti provvisti di consistenti stock di antica data, si presentano all’attenzione del collezionista riscuotendo un indubbio successo.
“Usati” con gomma integra, tessere filateliche, quaderni e libri dei francobolli, folders ufficiali e di aziende private e tanto altro si presenta come prodotto di ottima qualità, accattivante anche graficamente con soggetti tali da soddisfare una ampia platea che, per una molteplicità di ragioni anche pratiche, ritiene doversi tenere lontano dai sottili antichi distinguo di tinte, varietà, etc…
Secondo gli “antichisti” è un modo per spillare quattrini dimenticando che spillare soldi ai collezionisti é storia da sempre nel mercato filatelico. Difatti una lista interminabile di manovre, artificiosamente orchestrate dal mondo commerciale-peritale-editoriale, sono state finalizzate ad euforiche bolle speculative che poi, esplose, hanno prodotto, con la caduta libera delle quotazioni, una sfiducia generalizzata indirizzando di conseguenza il collezionista verso mondi alternativi certamente meno inquinati.
Il collezionista che ha seguito le indicazioni dei “guru” che pontificavano dalle testate filateliche, e non solo, si sono ritrovati con un pugno di mosche e senza neppure la soddisfazione di possedere comunque un oggetto esteticamente fruibile o interessante per proprie personali visioni.