dice il cliente

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Insegnamento

Insegnamento

Ho accennato in un post sul mio profilo Facebook (link) della necessità di far spazio per un acquisto consistente effettuato dal figlio di collezionista, la cui storia propongo perché può rappresentare un utile insegnamento come lo è stato per me. 

Si tratta di materiale filatelico (collezioni complete di regno, repubblica, Europa cept e vari stati europei, con aggiunta di alcune collezioni tematiche mondiali, ecc…) acquistato nel periodo metà anni sessanta / primo quinquennio del 2000 da collezionista che intendeva, come dimostrano le fatture conservate, lasciare traccia del valore evitando che eredi inconsapevoli cedessero senza cognizioni o, peggio, cestinassero il tutto come cartaccia.

  

(Una delle fatture per le serie CEPT del 1°periodo incluso certificata RAY per il Lussemburgo 56)

Il figlio, difatti, dopo aver tenuto per oltre un decennio la collezione in ricordo del papà ha dovuto decidere di cedere il tutto dovendo trasferirsi all’estero. 

Si è rivolto in prima battuta al commerciante intestatario delle fatture più consistenti convinto di risolvere il problema, pur con la consapevolezza di avere qualche perdita rispetto all’esborso paterno. Ma mai si sarebbe immaginato come risposta una disponibilità all’acquisto per solo alcune serie e a prezzo estremamente inferiore. 

Non migliore esito dal contatto con altri commercianti tra cui un “privato” disposto ad acquistare il tutto in blocco ad un’offerta di poco maggiore a quella proposta dal primo commerciante per le poche serie di proprio interesse. 

Sfiduciato, ma non sprovveduto, il “non collezionista" ha effettuato ricerca on line su piattaforme e social giungendo alla mia pagina “le 13 scatole”…

…contatto e transazione conclusa lo stesso giorno!!! 

La mia offerta, che ovviamente considerava un profitto per quanto modesto al netto delle spese aziendali-tassazioni-ecc.. a fronte di una vendita pur a prezzi inferiori di quelli di mercato, è risultata, evidentemente, più soddisfacente di quelle da altri ricevute. 

Tragga il lettore le debite considerazioni dall’avvenimento.

Per me da considerarsi falsa l’asserzione secondo la quale il collezionare, in quanto cultura-divertimento, è alieno dagli aspetti finanziari ed errato è il paragone con lo spettatore a teatro che è ripagato del costo del biglietto dal piacere di assistere alla rappresentazione, poiché ben sa che non potrà rientrate dei soldi sborsati. Il collezionista, invece, acquista un oggetto certamente non con la convinta certezza che perderà tutto quanto ha speso, anche perché così lo spinge a supporre l’intera impalcatura del collezionismo con cataloghi, certificazioni, quotazioni di mercato, ecc… quando poi non evidenzia addirittura forme d’investimento. 

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