dice il cliente

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Possibile! Come?

Possibile! Come?

Ho finora risposto privatamente ai corrispondenti che mi chiedevano come fossero possibili prezzi generalmente al di sotto, e a volte anche sensibilmente, di quelli del mercato ufficiale. Ma, essendo sempre più ricorrente la domanda, ritengo opportuno una risposta che possa soddisfare anche quelli che oggi la questione se la pongono, a quelli che non me la pongono e quanti potrebbero porsela oppure pormela in futuro.


Qualità scadente, servizio non efficiente, indisponibilità alle esigenze dell’acquirente oppure, ancor peggio, materiale falso/artefatto o manipolato?


Certamente no come dimostrano le attestazioni, tutte reali ovvero “non provocate”, presenti su facebook (link) di cui si può prendere visione diretta.


E allora?


La soluzione è più semplice di quanto si possa immaginare!

Si tranquillizzi il lettore non essendo mia intenzione affrontare problematiche economiche in riferimento alle diverse tipologie di prezzo (psicologico, speculativo, promozionale, allineato, dumping, etc. etc) inteso come somma dei costi sostenuti per l’acquisizione e la messa in vendita + il margine di guadagno. Tre parametri basilari su cui si può agire per un risultato soddisfacente: acquisire a prezzo concorrenziale tanto più basso quanto più consistenti le quantità, ridurre le spese gestionali ottimizzando le procedure ma, soprattutto, fissare un profitto tale per cui il prezzo risulti “giusto” ovvero appetibile all’acquirente e soddisfacente per il venditore. Ed è questa ultima voce in definitiva che troppo spesso, specie nel cosmo del collezionismo, amplifica la forbice dei prezzi fino all’inverosimile dal momento che l’azione riduttiva sulle prime due risulta oltremodo faticosa, difficoltosa, impegnativa e non comprimibile oltre un certo limite. Dunque il venditore può adottare il metodo di acquistare a 10 e vendere a 100, così che gli è sufficiente cedere pochi oggetti per giungere al traguardo, oppure acquistare a 10 e vendere a 15 cedendo moltissimi oggetti. La differenza è nella “pura fatica” occorrente per gestire una massa di materiale: sforzo che presuppone una forma “affettiva” per gli oggetti, una naturale predisposizione ai rapporti interpersonali, una vocazione congenita a oltrepassare la linea del “si è sempre fatto così”, mettendosi in gioco.  Senza queste caratteristiche la strada intrapresa diventa in breve impercorribile anche per gli ostacoli che si ritrovano posti naturalmente e artificiosamente sul cammino.

Ho scelto questo secondo percorso e non avrei potuto fare altrimenti per quelle connotazioni, genetiche e di formazione, che se diverse avrebbero spinto certamente verso un più facile successo consentendo di dedicarmi al collezionismo “puro”, perché sono e resto “COLLEZIONISTA”. E con tali certezze continuerò la strada intrapresa, sicura che con il supporto di quanti mi sono finora stati vicini raggiungerò i traguardi che di volta in volta sposteremo insieme sempre più in avanti.

Le iniziative già in cantiere hanno subìto una pausa causata dagli avvenimenti degli ultimi mesi mentre l’attività corrente ha proseguito con il consueto ritmo di cui certamente si sono resi conto quanti mi seguono non solo per acquistare sia sulla pagina Facebook delle 13 SCATOLE (link) che sul sito di PHILASERVICE.

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