Francobollo e certificato difformi
Trappola posta in atto generalmente per francobolli, consistente nel presentare un esemplare molto simile a quello riprodotto sul certificato ma con imperfezione non visibile.
L’imbroglione prende un certificato autentico che riproduce un francobollo di cui possiede un esemplare molto simile per centratura e dentellatura ma rigommato o riparato e, dopo avere apposto una sigla falsa al verso, pone in vendita a prezzo leggermente inferiore a quello corrente di mercato.
Facilmente le minime differenze, che rendono unici o quasi gli esemplari, sfuggiranno all’acquirente al momento della ricezione del francobollo. Una volta che l'acquirente lo porrà in album, resterà per chissà quanto tempo fino a quando, in genere al momento della vendita, non uscirà fuori l’inghippo. Intanto il venditore farà certificare nuovamente l’esemplare perfetto vendendolo come tale oppure, se possiede altro esemplare simile, rinnovando l’imbroglio.
Quartine con francobolli linguellati in alto possono facilmente essere oggetto di tale manipolazione dal momento che in pratica sono per dentellatura e centratura del tutto uguali agli esemplari inferiori: una volta divisi è sufficiente far certificare l’esemplare inferiore con gomma integra e sostituirlo poi con quello superiore opportunamente sottoposto ad intervento perché appaia perfetto ad occhio non esperto.
A volte è la foto sul certificato ad essere sostituita ma il trucco è agevolmente identificabile perché manca quasi sempre la porzione di timbro a secco che colpisce di norma la riproduzione dell’esemplare sul certificato.
L’imbroglione gioca al sicuro perché molto difficilmente l’acquirente analizza il certificato.